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Look 4 P(ipp)aolo
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MORPEHUS E NEOBE

Hamman: “Ora gradirei che fosse qualcun altro a concludere questa orazione.. uno che non ha occasione di parlare qui da lungo tempo.. ma che sono certo dirà cose che abbiamo tutti bisogno di sentire.. la parola a Morpheus”

(Zion esulta)

Morpheus: “Zion.. ascoltami.. corrisponde a verità quello che molti di voi hanno sentito dire.. le macchine hanno costituito un’armata e mentre vi parlo si sta avvicinando alla nostra città questa armata.. credetemi quando vi dico che abbiamo tempi molto duri e difficili davanti a noi, ma se vogliamo prepararci ad affrontarli, dobbiamo prima liberarci delle nostre paure.. io sto qui, adesso, davanti a voi, assolutamente tranquillo.. perché? ..perché credo fermamente in qualcosa e voi no? ..No! ..mi vedete qui senza il minimo timore perché mi ricordo.. mi ricordo che sono qui non grazie al percorso che scorgo davanti a me, ma grazie al percorso che mi sono lasciato alle spalle.. mi ricordo che sono cento anni che combattiamo contro queste macchine.. mi ricordo anche che sono cento anni che mandano i loro eserciti a distruggerci, e dopo un secolo di guerra senza quartiere, mi ricordo la cose più importante di tutte.. CHE NOI SIAMO ANCORA QUI!”

(Zion esulta)

Morpheus: “Stasera facciamo in modo che arrivi un messaggio a quella armata.. stasera facciamola vibrare questa caverna.. stasera facciamoli tremare questi edifici di pietra, di acciaio, di terra.. che ci sentano tutti, dal nucleo del pianeta fino al cielo nero.. stasera ricordiamo loro e che capiscano una volta per tutte che questa è Zion ..E CHE NOI NON ABBIAMO PAURA!”

(Zion esulta, urla e si mette a ballare)

Neobe: “Io mi ricordo.. io mi ricordo che tu sapevi ballare.. io mi ricordo che eri.. bravino”

Morpheus: “Esistono alcune cose a questo mondo, capitano Neobe, che non cambieranno mai..”

(Lock si accorge che Neobe sta parlando con Morpheus e la richiama con uno sguardo arrabbiato)

Lock: “Neobe!”

Morpheus: “Altre invece cambiano..”

 

 

CONSIGLIERE HAMMAN

(Neo esce dalla stanza dove si è appena trombato Trinity perché non riesce a dormire, e si mette a guardare Zion dal parapetto del suo corridoio)

Hamman: “Posso farti compagnia?”

Neo: “Consigliere Hamman..”

Hamman: “Non ti voglio disturbare.. se preferisci restare solo..” (fa capire che se ne andrebbe)

Neo: “No, resti.. mi piace avere compagnia”

Hamman: “Bene.. la volevo anch’io”.

(si appoggiano entrambi al parapetto in contemplazione di Zion)

Hamman: “Nottata serena.. regna la calma.. a quanto pare dormono tutti saporitamente”

Neo: “No.. non tutti”

Hamman: “Io detesto dormire.. non dormo mai più di qualche ora.. in fondo ho dormito per i primi undici anni della mia vita, devo recuperare.. tu invece?”

Neo: “Diciamo che ho difficoltà a prendere sonno”

Hamman: “E’ un buon segno..”

Neo: “In che senso?”

Hamman: “Significa che, di fatto, sei umano..  Hai mai fatto due passi nei sottolivelli logistici? ..mi piace passeggiare di notte, è molto affascinante, vuoi dargli un’occhiata?”

Neo: “Si”

(entrambi scendono in ascensore fino al pianerottolo da cui si vede l’androne gigante pieno di macchine dei sottolivelli logistici)

Hamman: “Quasi nessuno viene qua sotto, a meno che, ovvio, non ci sia un problema.. la gente ragiona così.. a nessuno interessa come funziona una cosa finchè funziona.. a me questo posto piace, e mi piace ricordare che la città riesce a sopravvivere grazie a queste macchine.. queste macchine ci tengono tutti in vita mentre altre macchine vengono per distruggerci.. è singolare, non trovi? ..il potere di dare la vita e il potere di toglierla..”

Neo: “Noi abbiamo lo stesso potere..”

Hamman:”Si, ce l’abbiamo ma.. qua sotto a volte ripenso a tutti quelli ancora collegati a Matrix, e quando guardo queste macchine io, non posso non considerare che in un certo senso noi.. siamo collegati a loro”

Neo: “Ma noi le controlliamo queste macchine, non avviene il contrario”

Hamman:”Beh, certo che no, come potrebbero.. l’idea stessa è una pura assurdità, ma.. ti spinge tuttavia a chiederti - che cos’è il controllo?-“

Neo: “E’ la facoltà di spegnere quelle macchine, volendo..”

Hamman:”Giusto, è così.. hai fatto centro.. quello è avere il controllo, se volessimo potremmo farle in mille pezzi, prima però converrebbe valutare cosa accadrebbe alle nostre luci, al calore, alla nostra aria..”

Neo: “Noi dipendiamo dalle macchine e loro da noi, è questo il concetto consigliere?”

Hamman:”No, nessun concetto, ai vecchi come me non importa imporre il punto di vista, non serve a niente!”

Neo: “E’ per questo che non ci sono giovani nel consiglio?”

Hamman:”Osservazione acuta..”

Neo: “Perché non mi dice che cosa ha in mente?”

Hamman:”Di questo nostro mondo, tante sono le cose che non capisco.. vedi quella macchina, ha qualcosa a che fare con il riciclaggio della nostra scorta d’acqua e ti assicuro non ho idea di come funzioni.. il perché invece debba funzionare lo comprendo bene.. non ho la più pallida idea di come tu abbia potuto fare alcune delle cose che hai fatto e fai, ma credo che esista un preciso perché anche per quelle.. il mio augurio è che noi possiamo conoscerlo prima che sia troppo tardi”

 

 

ORACOLO

Oracolo: “Allora… affrontiamo subito le faccende più ovvie”

Neo: “Tu non sei umana, vero?”

Oracolo: “Difficile trovare una faccenda più ovvia di questa..”

Neo: “Provando a indovinare, direi che sei un programma del mondo delle macchine.. (Neo si volta di scatto e guarda Seraf) e anche lui”

Oracolo: “Per adesso vai alla grande”

Neo: “Ma se questo è vero, allora fai parte di questo sistema.. sei un altro strumento di controllo”

Oracolo: “Prosegui.. su”

Neo: “A questo punto la domanda più ovvia e elementare.. come posso fidarmi di te”

Oracolo: “Bingo! …non c’è dubbio, è un bel dilemma, e la cosa più brutta è che non hai modo alcuno per capire se io sia qui per aiutarti o no.. quindi dipende solo da te, in poche parole ragazzo mio devi decidere se accettare ciò che io ti dirò, o rifiutarlo”

(L’Oracolo estrai una caramellino dalla borsa e la porge a Neo)

Oracolo: “Dolcetto?”

Neo: “Tu sai già se l’accetterò, vero?”

Oracolo: “Se non lo sapessi, bell’oracolo sarei!”

Neo: “Ma se sai già la risposta, come posso fare una scelta?”

Oracolo: “Perché non sei venuto qui per fare una scelta.. la scelta l’hai già fatta, sei qui per conoscere le ragioni per cui l’hai fatta..”

(Neo prende il dolcetto dalle mani dell’oracolo)

Oracolo: “..credevo che a questo fossi arrivato ormai”

Neo: “Tu perché sei qui?”

Oracolo: “Per la stessa ragione.. (L’oracolo estrae una caramellino dalla borsetta e la mangia)  ..sono golosa di dolci”

Neo: “Ma perché ci aiuti?”

Oracolo: “Siamo tutti qui per fare quello che dobbiamo fare qui.. a me interessa una cosa sola Neo, il futuro, e credimi io so che il solo modo per raggiungerlo è insieme”

Neo: “Ci sono altri programmi come te?”

Oracolo: “No, No.. non come me.. (L’Oracolo indica un gruppo di corvi che mangiano briciole nel fondo del parcheggio) guarda, vedi quegli uccelli? A un certo punto un programma fu creato per dirigerli, un programma fu creato per gestire e disciplinare alberi e vento, alba e tramonto, programmi che girano ovunque intorno a te… quelli che funzionano, che fanno ciò per cui sono stati creati, sono invisibili.. potresti perfino credere che non esistono.. e gli altri invece.. eh.. senti parlare di loro di continuo!”

Neo: “Io non ne ho mai sentito parlare..”

Oracolo: “Ma si dai.. ogni volta che qualcuno ti ha detto di aver visto un fantasma, o un angelo.. ogni storia che hai sentito che parlava di vampiri, di licantropi o di alieni.. era il sistema che assimilava invece un programma che stava facendo qualcosa che non avrebbe dovuto fare!”

Neo: “Programmi che craccano programmi?!!   …perché?”

Oracolo: “Hanno le loro ragioni ma.. di solito un programma sceglie l’esilio quando rischia la cancellazione”

Neo: “E perché dovrebbe essere cancellato?”

Oracolo: “Magari perché è difettoso, o perché un programma migliore viene creato per rimpiazzarlo.. capita continuamente.. e quando avviene, un programma può scegliere se nascondersi quaggiù, o tornare alla sorgente..”

Neo: “..al main frame delle macchine!”

Oracolo: “Si! ..dove tu devi andare, dove finisce il cammino dell’eletto.. in sogno l’hai vista spesso, non è vero? ..una porta fatta di luce.. cosa accade quando passi per quella porta?”

Neo: “Vedo Trinity.. e succede qualcosa.. qualcosa di brutto.. lei inizia a cadere, e poi mi sveglio”

Oracolo: “Tu la vedi morire?”

Neo: “No!”

Oracolo: “Tu hai la veggenza ora, Neo.. stai osservando un mondo senza tempo”

Neo: “E perché non posso vedere cosa le succede?”

Oracolo: “Non possiamo mai vedere al di là delle scelte che non ci sono chiare!”

Neo: “Stai dicendo che devo scegliere se Trinity deve vivere o morire?”

Oracolo: “No, tu hai già operato la tua scelta.. adesso la devi comprendere”

Neo: “No.. non lo posso fare.. non voglio”

Oracolo: “Lo devi fare”

Neo: “Perché?”

Oracolo: “Perché sei l’eletto!”

Neo: “E se non ci riesco? Che succede se non ci riesco?”

Oracolo: “Allora Zion cadrà, Neo”

(Seraf appoggia una mano sulla spalla dell’oracolo)

Oracolo: “Il nostro tempo è scaduto.. ascoltami Neo, tu puoi salvare Zion se raggiungi la sorgente, ma per farlo ti serve il fabbricante di chiavi (n.d.r. “keymaker”)”

Neo: “Il fabbricante di chiavi?”

Oracolo: “Si.. è scomparso molto tempo fa, non sapevamo che fine avesse fatto fino ad oggi.. è tenuto prigioniero da un soggetto alquanto pericoloso, un altro programma, uno di quelli più antichi, il suo nome è Merovingio e non mollerà l’osso facilmente”

Neo: “Che cosa vuole?”

Oracolo: “Che cosa vogliono tutti gli uomini di potere? Maggior potere!  ..non mollare! Fatti trovare lì al momento giusto e forse avrai una chance”

Seraf: “Dobbiamo andare!”

Oracolo: “Insomma, ogni volta che ci incontriamo noi due io ho da darti solo brutte notizie.. mi dispiace sai, non immagini quanto, e per quello che vale, sappi che io credo in te ciecamente! Auguri ragazzo…”

 

 

AGENTE SMITH

Smith: “Signor Anderson.. ha ricevuto il mio pacchetto?”

Neo: “Si!”

(dentro la Nabucodonosor, Morpheus vede la scena ed esclama stupito “Smith?!”, ma Link dice subito “chiunque sia, il sistema non lo rileva come Agente”)

Smith: “Oh, bene..  Sorpreso di vedermi?”

Neo: “No”

Smith: “Allora nè è cosciente?”

Neo: “Di cosa?”

Smith: “Della nostra connessione.. non mi è ancora del tutto chiaro cosa ci sia capitato.. probabilmente una parte di lei è rimasta impressa su di me, come quando si sovrascrive o si duplica, ma a questo punto è irrilevante.. quello che importa è che qualunque cosa sia accaduta, è accaduta per una ragione!”

Neo: “E quale sarebbe questa ragione?”

Smith: “Io l’ho uccisa Signor Anderson, l’ho vista agonizzare..  con una certa soddisfazione, non lo posso negare..  c’è stato un imprevisto poi.. un evento che io davo per impossibile, ma che comunque si è verificato: lei ha distrutto me Signor Anderson..  in seguito, conoscendo le regole, io sapevo bene quello che avrei dovuto fare, ma non l’ho fatto, non ci sono riuscito, mi sono sentito obbligato a restare, obbligato a disobbedire.. e adesso come vede mi trovo qui per colpa sua Signor Anderson.. per colpa sua non sono neanche più un agente di questo sistema.. per colpa sua ora sono scollegato, sono cambiato.. un uomo nuovo.. potremmo dire uguale a lei, apparentemente libero..”

Neo: “Congratulazioni..”

Smith: “Grazie.. ma, come lei ben sa, le apparenze possono ingannare, il che riporta la nostra conversazione alla ragione per cui siamo qui..  noi non siamo qui perché siamo liberi, siamo qui perché non siamo liberi.. di sottrarsi a questo dato di fatto non c’è ragione, nel negarlo non c’è scopo perché sappiamo entrambi che senza scopo.. noi non esisteremmo!”

(cominciano ad apparire tanti cloni di Smith)

Smith clone: “E’ lo scopo ad averci creati..”

Smith clone: “E’ lo scopo che ci connette..”

Smith clone: “Lo scopo che ci motiva..”

Smith clone: “.. che ci guida..”

Smith clone: “.. che ci spinge..”

Smith clone: “E’ lo scopo che stabilisce..”

Smith clone: “Lo scopo che ci vincola..”

Smith: “Noi siamo qui per colpa sua Signor Anderson.. siamo qui per togliere a lei quello che lei ha cercato di togliere a noi.. (Smith pianta la mano nel petto di Neo cercando di infettarne il codice) lo scopo!”

 

 

MEROVINGIO

(Trinity, Morpheus e Neo entrano nello stanzone ristorante dove il Merovingio stava pranzando in una zona per ospiti importanti)

Merovingio: “Ah Ah.. eccolo qui, è arrivato.. il famoso Neo, l’Eletto.. in persona.. insieme al leggendario Morpheus, e a Trinity naturalmente.. ho sentito tanto parlare di voi, mi onorate! ..prego sedetevi, questa è mia moglie Persefone.. qualcosa da mangiare? Da bere? ..ovvio che si tratta di artifizi, come qui e tutto il resto, aiutano a salvare le apparenze”

Neo: “No, grazie..”

Merovingio: “Si.. capisco.. chi ha il tempo? ..chi ha il tempo? ..ma se non ce lo prendiamo mai il tempo, quando mai lo avremo il tempo?”

Morpheus: “Tu sai perché siamo qui?”

Merovingio: “Sono un trafficante di informazioni.. so tutto quello che riesco a conoscere.. il punto semmai è  -voi lo sapete perché vi trovate qui?-“

Morpheus: “Stiamo cercando il fabbricante di chiavi..”

Merovingio: “Ah già è vero.. sì.. il fabbricante di chiavi.. certo.. ma questa non è la ragione, non è il perché.. il fabbricante di chiavi per sua stessa natura è un mezzo, certo non è un fine, perciò cercare lui equivale a cercare un mezzo per.. fare.. cosa?”

Neo: “Tu hai la risposta a questa domanda!”

Merovingio: “Ma voi l’avete? ..credete di averla, ma non è così.. voi siete qui perché siete stati mandati qui.. vi è stato detto di venire qui e avete ubbidito.. del resto è così che vanno le cose, sapete: esiste un solo principio costante, un solo principio universale, ed è l’unica e autentica verità: la causalità.. azione.. reazione.. causa.. ed effetto..”

Morpheus: “Tutto comincia però con una scelta!”

Merovingio: “No.. errore.. la scelta è solo un’illusione creata e posta tra chi ha potere e chi non né ha.. guardate là, quella donna.. mio Dio.. guardate la sua bellezza.. ha effetto su tutti quelli che lei ha intorno.. è così ovvio.. ma aspettate, ecco vedete le ho mandato un dessert.. un dessert molto particolare.. (un cameriere porta a questa donna una fetta di torta, poi l’immagine si trasforma nel codice di Matrix e si vede che questa fetta di torta è di un verde più intenso) l’ho scritto io, di persona.. inizia tutto in modo così semplice.. ogni sequenza del programma crea un nuovo effetto.. è come poesia.. all’inizio un impeto emotivo, calore.. il cuore che palpita.. riesci a vederlo Neo, si?! ..lei non sa capacitarsene.. perché? ..sarà il vino? No.. cos’è allora? ..quale né è la ragione? ..presto non ha più importanza, presto i perché e le ragioni evaporano.. e ad avere importanza resta solo l’emozione in se..  ecco questa è la natura dell’universo, contro questa cosa noi lottiamo, la rinneghiamo, ma è una messa in scena, è solo facciata.. al di sotto della nostra composta apparenza, la verità è che noi siamo assolutamente senza controllo!”

(si vede che il codice Matrix di questa donna, in corrispondenza delle sue parti intime, esplode di verde e di energia, al che si alza e si dirige verso il bagno)

Merovingio: “Causalità.. non c’è verso di sfuggirle, le saremo in eterno assoggettati.. la nostra sola speranza, la nostra pace, dipendono dal capire questo, dal capire innanzitutto il perché, il perché è ciò che differenzia noi da loro, e voi da me.. il perché è la sola vera fonte di potere, senza di essa siete impotenti.. così siete venuti da me.. senza perché, quindi senza potere.. un altro anello della catena, ma non temete.. dato che ho constatato quanto siete zelanti nell’ubbidire agli ordini, vi dirò che cosa dovete fare: svignatevela, e riferita all’indovina questo mio messaggio - il suo tempo è agli sgoccioli e volge al termine ormai - mi aspettano faccende più importanti, perciò vi dico Adieu e auguri” (il merovingio si alza facendo capire che vuole raggiungere la donna)

Neo: “Non è ancora finita..”

Merovingio: “O si, invece.. il fabbricante di chiavi è mio Signori, e non vedo la ragione per la quale dovrei consegnarvelo.. non la vedo, non c’è ragione..”

Persefone: “Dove devi andare?”

Merovingio: “Per favore mon cherì, te l’ho appena detto, siamo tutti vittime della causalità.. io bevo troppo vino, devo andare a pisciare: causa ed effetto.. orevoire”

 

 

ARCHITETTO

Architetto: “Salve Neo!”

Neo: “Lei chi è?”

Architetto: “Io sono l’Architetto, ho creato io Matrix… ti stavo aspettando! Tu hai molte domande, sebbene il tuo processo abbia alterato la tua coscienza, resti irreversibilmente umano, ergo alcune delle mie risposte potrai comprenderle altre no.. concordemente malgrado la tua prima domanda possa essere la più pertinente, potresti renderti conto o non renderti conto che essa è anche la più irrilevante”

Neo: “Perché mi trovo qui?”

Architetto: “La tua vita è il prodotto di un residuo non compensato nel bilanciamento delle equazioni inerenti alla programmazione di Matrix… tu sei il risultato finale di un’anomalia che nonostante i miei sforzi sono stato incapace di eliminare da quella che altrimenti è un’armonia di precisione matematica.. sebbene resti un problema costantemente arginato, essa non è imprevedibile, pertanto non sfugge a quelle misure di controllo che hanno condotto te, inesorabilmente, qui”

Neo: “Non hai risposto alla mia domanda!”

Architetto: “Giusto.. vero.. interessante.. sei stato più veloce degli altri!”

(nei monitor alle spalle dell’Architetto si vedono tanti Neo che parlano)

Neo: “Quali altri?”

Architetto: “.. Matrix è più vecchia di quanto tu immagini.. io preferisco contare partendo dalla comparsa della prima anomalia fino al manifestarsi della successiva.. questa è la sesta versione”

Neo: “Ci sono solo due possibili spiegazioni.. o nessuno me l’ha mai detto, o nessuno lo sa”

Architetto: “Precisamente! ..come ora stai senza dubbio intuendo, l’anomalia è sistemica e crea pericolose fluttuazioni anche nelle più semplici equazioni”

Neo: “La scelta.. il problema è la scelta”

(scena: Trinity è entrata in Matrix per disattivare il sistema ausiliario di energia e incontra un agente)

Architetto: “La prima Matrix che disegnai era assolutamente perfetta.. un’opera d’arte, impeccabile, sublime.. un trionfo eguagliato solo dal suo monumentale fallimento.. l’inevitabilità del suo destino mi è ora evidente quale conseguenza dell’imperfezione intrinseca dell’essere umano, perciò la riprogettai basandomi sulla vostra storia, per rispecchiare con accuratezza le espressioni grottesche della vostra natura.. tuttavia venni ancora frustrato dal fallimento. In seguito giunsi alla conclusione che la risposta mi sfuggiva perché esigeva una mente inferiore, o se vogliamo, una mente meno vincolata della mia a parametri di perfezione, tant’è che la soluzione fu trovata per caso, da un altro programma intuitivo inizialmente creato per indagare su alcuni aspetti della psiche umana.. se io sono quindi il padre di Matrix, lei è senza dubbio alcuno sua madre”

Neo: “L’oracolo?!”

Architetto: “Ti prego!  …come ho detto lei trovò per caso una soluzione grazie alla quale il novantanove per cento dei soggetti testati accettò il sistema a condizione di avere una scelta, anche se la consapevolezza di tale scelta era a livello quasi inconscia.. benché la trovata funzionasse, era fondamentalmente difettosa dato che di fatto generava quella contraddittoria anomalia sistemica che se non controllata poteva minacciare il sistema stesso, ergo coloro che la rifiutavano, e parliamo sempre di una minoranza, lasciati senza controllo potevano costituire una crescente probabilità di disastro”

Neo: “Qui sta parlando di Zion..”

Architetto: “Tu ora sei qui perché Zion sta per essere distrutta.. ogni suo abitante sarà sterminato e l’esistenza stessa della città sarà cancellata”

Neo: “Stronzate!”

Architetto: “Il rifiuto è la più prevedibile delle reazioni umane.. comunque sia stai tranquillo: questa sarà la sesta volta che siamo costretti a distruggerla, e ormai siamo diventati oltremodo efficienti nel farlo”

Architetto: “La funzione dell’eletto è quella di tornare alla sorgente permettendo una temporanea distribuzione del codice di cui sei portatore e il ripristino del programma originale, dopo ti verrà chiesto di selezionare dall’interno di Matrix ventitre individui, sedici femmine e sette maschi, per ricostruire Zion.. la mancata ottemperanza a questo processo provocherà un cataclismico crash del sistema che ucciderà chiunque sia collegato a Matrix, cosa che abbinata all’annientamento di Zion, sostanzialmente causerà l’estinzione dell’intera razza umana”

Neo: “Non vi conviene.. non lo permetterete.. gli esseri umani vi servono per sopravvivere”

Architetto: “Esistono livelli di sopravvivenza che siamo preparati ad accettare… tuttavia la questione più rilevante è se tu sei pronto ad accettare la responsabilità per la morte di ogni essere umano di questo mondo… è interessante osservare le tue reazioni.. i tuoi cinque predecessori erano di proposito costruiti intorno alla comune attribuzione di una sensibilità positiva, allo scopo di creare un profondo attaccamento al resto della tua specie per facilitare il compito dell’eletto.. ma se gli altri vivono questo attaccamento in modo generico, la tua esperienza al riguardo è molto più specifica, dato che coinvolge l’Amore..”

Neo: “Trinity…”

Architetto: “A proposito, è entrata in Matrix per salvarti la vita a costo della sua”

Neo: “No..”

Architetto: “..il che ci porta infine al momento della verità, in cui la vostra fondamentale imperfezione finalmente si manifesta e l’anomalia può rivelarsi nella sua doppia veste di inizio e di conclusione.. ci sono due porte, la porta alla tua destra conduce alla sorgente e alla salvezza di Zion, quella alla tua sinistra riconduce in Matrix, a lei e alla tragica fine della tua specie.. come tu hai ben riassunto, il problema è la scelta! ..ma noi sappiamo già quello che farai.. non è vero? ..già intravedo la reazione a catena..  precursori chimici che segnalano l’insorgenza di un’emozione disegnata appositamente per soffocare logica e ragione.. un’emozione che già ti acceca e nasconde la semplice ed ovvia verità: lei è condannata, sta per morire, e non c’è niente che tu possa fare per impedirlo”

(Neo si dirige verso la porta di sinistra)

Architetto: “La speranza…  la quintessenziale illusione umana e al tempo stesso la fonte della vostra massima forza e della vostra massima debolezza”

Neo: “Se fossi in te, spererei di non dovermi rincontrare”

Architetto: “Non accadrà..”

 

L'ho fatta ioPaolo!

Blue Ribbons a tutti !!

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